TURISMO IN CRESCITA NELLE TERRE DEL PROSECCO: +36% DAL 2015, IN ATTESA DEL RICONOSCIMENTO DA PARTE DELL’UNESCO
Gli operatori turistici del territorio uniscono le forze in un progetto formativo per arrivare preparati alla dichiarazione di Patrimonio Unesco, prevista per il prossimo Luglio
Le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene potrebbero divenire presto Patrimonio dell’Unesco e gli operatori turistici del Territorio non intendono arrivare impreparati al momento in cui ciò si verificherà: per affrontare e cavalcare l’onda della grande opportunità che si andrebbe profilando per l’intero sistema dell’accoglienza turistica locale, albergatori, ristoratori, proprietari di B&B, agriturismi e affittacamere dei nove Comuni limitrofi alla zona di Valdobbiadene – Vidor, Miane, Follina, Cison di Valmarino, Farra di Soligo, Pieve di Soligo, Segusino e Refrontolo – hanno intrapreso un percorso formativo comune, volto ad implementare le proprie conoscenze su bellezze storiche, architettoniche e paesaggistiche delle Colline candidate a diventare Patrimonio dell’Umanità.
Il terzo momento formativo si è tenuto proprio nei giorni scorsi e si è svolto sotto forma di visita ai principali luoghi di interesse del comune di Farra di Soligo. Con l’inserimento delle Colline del Prosecco tra i siti Unesco, ci si auspica che la già nota vocazione turistica di questo Territorio aumenti ulteriormente e, per tale motivo, si rende necessaria una concertazione sui temi della promozione, ragionando su un’imposta di soggiorno comune e sulla diffusione di informazioni univoche e chiare per i flussi turistici. Qualche numero per descrivere il fenomeno attuale: solo a Valdobbiadene nel 2017 i pernottamenti nei primi nove mesi sono stati 28.943, pari a 41.390 euro di imposta di soggiorno entrata nelle casse comunali. Lo stesso periodo, nel 2016, si era fermato a 24.535 e nel 2015 a 21.332. In due anni quindi si è registrata una crescita del 36% delle presenze; aumenti a due cifre che ci si aspetta anche dopo la Dichiarazione di inserimento nel Patrimonio Unesco delle Colline che abbracciano 28 comuni dell’Alta Marca. Fonte: Carpenè Malvolti